
Da sempre, la bellezza del Festival di Sanremo è il suo essere nazional-popolare. Lo è nel suo conservatorismo degli stili di musica (anche se Lo Stato Sociale e Ermal Meta/Fabrizio Moro sono una piacevole eccezione) ma anche nella sua apertura sulla vita reale.
In questo contesto, mi ha commosso tantissimo il monologo di Pierfrancesco Favino.